Parrocchia Santi Lorenzo e Donnino

 

Gavedo — Mulazzo (MS)
Parroco: don Marco Giuntini
Vice parroco: don Giovanni Poggiali

 

XII secolo (preesistenza intero bene)

La cappella de Traversaria et Grappolo è censita nelle Decime Bonifaciane come dipendente dalla Pieve di Sorano.

XVI secolo (parrocchia autonoma carattere generale)

Raggiunse l’autonomia parrocchiale alla metà del XVI secolo. L’archivio parrocchiale inizia con l’anno 1642.

XVII secolo (preesistenza intero bene)

La chiesa originaria risulta officiata fino ai primi del ‘700.

1736 (origine intero bene)

La chiesa attuale è opera dei Marchesi Brignole-Sale su progetto dell’architetto genovese Matteo Vinzoni, venne terminata del 1736.

1841 (restauro intero bene)

La chiesa viene consacrata il 12 agosto 1832.

1841 ‐ 1912 (restauro intero bene)

La chiesa subì lavori di restauro nel 1841 e nel 1912.

XX secolo (ricostruzione campanile)

Il campanile originale, posto a tergo della Chiesa, nel dopoguerra venne abbattuto ed al suo posto ne venne ricostruito uno nuovo posizionato nella zona antistante l’attuale entrata (Est).

Presbiterio intervento strutturale (anni ’70)

Inserito altare in marmo e leggio in legno.

2014 – 2019 (restauro intero bene) 

Sono previsti lavori di restauro e consolidamento che interesseranno l’intero edificio.

La chiesa di San Lorenzo e Donnino gode di singolare importanza e bellezza; essa infatti sorge a Gavedo, frazione di Mulazzo, che in passo ha rivestito particolare importanza essendo stata centro principale del feudo di Groppoli, sede del palazzo del Castello prima Malaspina, poi Brignole-Sala. Furono proprio questi ultimi ad incaricare l’architetto genovese Matteo Vinzoni a progettare la chiesa. La struttura portante è in pietra intonacata, l’interno è voltato e affrescato.

La facciata è intonacata, di rigida impostazione classica, austera, in parte coperta dal campanile antistante realizzato a ridosso di essa. Orizzontalmente è suddivisa in due ordini separati da un alto cornicione sorretto da due coppie di lesene che scandiscono verticalmente la superficie. L’ordine inferiore risulta così tripartito, nella parte centrale è posizionato un portale dalla esile cornice in pietra, in quelle laterali due più piccoli sormontati da finestre ellissoidali; due lesene chiudono lateralmente la composizione. Le due coppie di paraste centrali si ripetono nel secondo ordine, in asse col portale,al centro, è posto il rosone. Esse sorreggono la trabeazione su cui poggia il frontone col timpano.

L’interno si articola in diversi volumi. A cominciare da quelli non prettamente della chiesa, le due entrate laterali conducono a due locali voltati, il primo adibito a zona riunione, il secondo a cappella laterale direttamente comunicante con l’edificio di culto principale. Dall’entrata principale si accede alla chiesa vera e propria; l’entrata è costituita da un volume voltato a botte a base quadrata e delimitato da quattro lesene angolari che sorreggono la trabeazione che corre lungo tutte le pareti dell’edificio. Esso si apre, quindi, in un grande volume a base ottagonale sormontato da una cupola circolare con pennacchi affrescata. Lateralmente ad esso, due ali voltate a botte ospitano gli altari minori. Proseguendo, dalle porte poste nei lati obliqui si accede, da un lato, a locali adibiti a deposito magazzino o tecnici, dall’altro, ad un vestibolo che conduce alla sacrestia o ad un’entrata laterale; il volume centrale voltato a botte ospita presbiterio e coro, è a pianta rettangolare scandito da lesene corinzie; quelle centrali separano il presbiterio dal coro e sorreggono un arco che rompe la monotonia della volta. Sulla parete fondale si apre lo stesso rosone della facciata.

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