998 (origine carattere generale)
La Pieve di San Martino o di Vico è una delle più antiche della Diocesi lunense, è ricordata il 26 luglio 998 nell’atto del Marchese Oberto Opizzo I che la riconosce a Gottifredo I Vescovo di Luni. La Pieve sorgeva in un terreno poco stabile che ha reso necessario non pochi rimaneggiamenti e rifacimenti; dell’edificio originario, quindi, rimangono ormai solo poche tracce inserite nella costruzione attuale.
998 (origine carattere generale)
La cappella di Castevoli viene ricordata negli estimi annessi al Sinodo della Diocesi di Luni del 1470-71.
1822 (passaggio di proprietà intero bene)
La Parrocchia di San Martino in Castevoli il 18 febbraio 1822 fu annessa alla nuova Diocesi di Massa.
1854 (passaggio di proprietà intero bene)
Il primo maggio 1854 la parrocchia passò alla Diocesi di Pontremoli.
Presbiterio intervento strutturale (1981)
E’ stato inserito un nuovo altare, un ambone e un leggio.
2003 ‐ 2004 (ristrutturazione copertura)
Tra il 2003 e il 2004 viene ristrutturato il tetto.
2012 (restauro interno)
A seguito delle scosse sismiche è stata installata una rete a livello del cornicione per contenere i frammenti di intonaco che potrebbero cadere.
La Chiesa di San Martino vanta origini antiche, intorno all’anno mille, ma ha subito nei secoli diversi rifacimenti così che dell’antica fabbrica rimangono solo poche tracce. Attualmente è di modeste dimensioni ma, a giudicare dagli avanzi murari, in origine doveva essere assai vasta. Sorge in un luogo campestre, isolato rispetto al nucleo abitativo del paese. E’ realizzata in pietra locale, la copertura è a capanna, l’interno è ad aula unica.
La facciata è intonacata, la superficie non è liscia, ma presenta un particolare gioco d’ombre conferito dagli elementi che la compongono. Al centro il portale dalla cornice in pietra è in posizione arretrata rispetto al profilo della facciata e vi si accede attraverso una gradinata. In posizione sopraelevata il rosone circolare. Due paraste di molto sporgenti sorreggono il timpano e il loro capitello corre orizzontalmente segnando la facciata. Infine la copertura di molto aggettante chiude la composizione.
L’interno è ad aula unica, tre campate di pilastri sorreggono tre volte a vela, l’ultima affrescata con raffigurazioni di evangelisti, e lateralmente a botte scavate nello spessore della muratura. Presbiterio e coro sono un unico volume separato unicamente dall’altare e sono coperti da una volta a botte lunettata.