Lunedì 29 maggio 2023
Posted on Maggio 29, 2023 by Opus Mariae
Leave a Comment
Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria madre di Clèopa e Maria di Màgdala. Gesù allora, vedendo la madre e accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: “Donna, ecco tuo figlio!”. Poi disse al discepolo: “Ecco tua madre!”. E da quell’ora il discepolo l’accolse con sé. (Gv 19, 25-27)
Gesù si rivolge a Maria: “Donna, ecco tuo figlio”. L’ha chiamata con il nome giusto: donna, cioè conforme al piano immacolato di Dio, ovvero figura sublime e incantevole, capace di altezze a cui l’uomo non arriva. Non era un modo consueto di rivolgersi alla propria madre. Qui Gesù indica a Maria il suo compito di “Madre universale della fede” di tutti i credenti. E rivolto a Giovanni esclama: “Ecco tua madre”. Che cosa voleva dire Gesù? Comprenderlo è difficile e semplice allo stesso tempo: “Tu sei mia madre; in questo momento mi conosci come prima non mi conoscevi; scopri in me altre dimensioni del mio essere; mancava alla tua maternità questa verifica, dovuta al mio essere crocifisso; tu ora diventi più mamma. Questa parte di me la generi nel dolore. Ora il genio della tua maternità raggiunge il culmine, la pienezza. Solo in questa pienezza puoi generare altri figli, non nati dalla carne e dal sangue, ma nati dal tuo amore crocifisso”.
La fede di Maria trova sotto la croce la grande conferma. Esorta il figlio a proseguire lungo il Calvario, nonostante il flagello, le percosse e la beffa, tutto era secondo il piano di Dio, che Maria conferma con la sua vicinanza sotto la croce. Tutta la distruttività umana espressa nella passione, non ha adombrato lo sguardo profondo dell’anima fedele di Maria, che con la sua presenza è come se confermasse il Figlio nella via intrapresa. Come se dicesse: Prosegui figlio, perché Dio ti sta benedicendo. Gesù le dice: “Donna, ecco tuo figlio”. E Giovanni la prese in casa sua: un’altra prova schiacciante che Maria non aveva altri figli naturali, ma aveva Solo Gesù. Ora anch’io mi sento generato da lei nel dolore della croce. La posso prendere in casa mia: la riconosco, è mia madre!