Lunedì 23 settembre 2024

In quel tempo, Gesù disse alla folla:
«Nessuno accende una lampada e la copre con un vaso o la mette sotto un letto, ma la pone su un candelabro, perché chi entra veda la luce.
Non c’è nulla di segreto che non sia manifestato, nulla di nascosto che non sia conosciuto e venga in piena luce.
Fate attenzione dunque a come ascoltate; perché a chi ha, sarà dato, ma a chi non ha, sarà tolto anche ciò che crede di avere». (Lc 8, 16-18)


Un metro di valutazione della fedeltà cristiana al vangelo è la sua “pericolosità”. Gesù Cristo fu dirompente per la quiete dei farisei, per le false sicurezze dei sacerdoti del tempio, per l’indifferenza, per la sufficienza, per le comode sistemazioni, per i valori correnti e dominanti, per i compromessi, per i grandi accumuli in denaro contenuti nelle segrete del tempio di Gerusalemme. Va temuto uno stile di vita insignificante, privo di capacità critica, colmo di compromessi, timido e irrilevante. Rassicurante anziché provocante. Incapace di rovinare la digestione a qualcuno. Non è possibile essere cattolici e innocui. La nostra vita è affascinante e seducente.

La nostra fede o è un virus, o è un vaccino. La differenza è abissale! Un vaccino immunizza, ti rende anestetico e indifferente per il prossimo, se non repellente. Dobbiamo essere in grado di smuovere, con la nostra forza d’urto, anche i macigni più solidamente sistemati (E’ ciò a cui fa riferimento il Vangelo quando parla delle montagne che la fede può smuovere – Matteo 17, 20 –  quindi …una fede molto destabilizzante). La mancanza più grave è dunque porsi sotto il letto, cioè l’incapacità o la non volontà di rappresentare un autentico segno di contraddizione.

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