Domenica 29 settembre 2024. Al termine del viaggio apostolico in Lussemburgo e Belgio, Papa Francesco annuncia che avvierà personalmente il processo di beatificazione di re Baldovino, che abdicò piuttosto che firmare la legge sull’aborto
di Michele Brambilla
Lo stadio in cui si svolge la Messa conclusiva del viaggio apostolico di Papa Francesco in Lussemburgo e Belgio, cuore amministrativo dell’Unione Europea, è intitolato a re Baldovino del Belgio (1930-93), che nel 1992 abdicò temporaneamente per non apporre la sua firma alla legge che introduceva l’aborto nel Paese.
Lo scontro con l’ideologia dominante in Occidente ha più volte contrassegnato questo viaggio apostolico, in particolare quando il Papa si è raccolto sulla tomba dello stesso re Baldovino e quando ha affrontato le domande “femministe” degli studenti e dei docenti dell’Università Cattolica di Lovanio.
L’omelia della Messa conclusiva, che vede anche la beatificazione di Anne de Jesus (1545-1621), non poteva che partire da una significativa citazione evangelica: «Chi scandalizzerà uno solo di questi piccoli che credono in me, è molto meglio per lui che gli venga messa al collo una macina da mulino e sia gettato nel mare» (Mc 9,42).
«Con queste parole, rivolte ai discepoli, Gesù mette in guardia dal pericolo di scandalizzare, cioè di ostacolare il cammino e ferire la vita dei “piccoli”», intendendo i bambini, gli umili, i poveri in spirito. Il Signore, fin dall’Antico Testamento, agisce con libertà: il Pontefice richiama il fatto che nella prima lettura si descrivi «l’azione libera dello Spirito Santo che, nel racconto dell’Esodo, riempie del suo dono di profezia non solo gli anziani andati con Mosè alla tenda del convegno, ma anche due uomini che erano rimasti nell’accampamento», e questa libertà non ci deve scandalizzare. Anche oggi una delle principali ferite al corpo ecclesiale viene da coloro che intendono arbitrariamente circoscriverlo. I discepoli, nella pagina di Vangelo, corrono il rischio di pensare: «“Chi non ci segue, chi non è ‘dei nostri’ non può fare miracoli, non ne ha diritto”». Invece «chi non è contro di noi è per noi» (Mc 9,39-40).
Queste parole di Gesù fanno riflettere: siamo capaci di creare comunione tra di noi? E attorno a chi o che cosa costruiamo la nostra comunione? Di comunione ecclesiale «ci parla San Giacomo nella seconda Lettura (cfr Gc 5,1-6) con due immagini forti: le ricchezze che si corrompono (cfr v. 3), e le proteste dei mietitori che giungono agli orecchi del Signore (cfr v. 4). Ci ricorda, così, che l’unica via della vita è quella del dono, dell’amore che unisce nella condivisione».
Il Papa invita a guardare all’esempio di Anna de Jesus, al secolo «Anna de Lobera, nel giorno della sua Beatificazione. Questa donna è stata tra le protagoniste, nella Chiesa del suo tempo, di un grande movimento di riforma, sulle orme di una “gigante dello spirito” – Teresa d’Avila –, di cui ha diffuso gli ideali in Spagna, in Francia e anche qui, a Bruxelles, e in quelli che allora erano chiamati Paesi Bassi Spagnoli». Non ha lasciato scritti, ma «in un tempo segnato da scandali dolorosi, dentro e fuori la comunità cristiana, lei e le sue compagne, con la loro vita semplice e povera, fatta di preghiera, di lavoro e di carità, hanno saputo riportare alla fede tante persone, al punto che qualcuno ha definito la loro fondazione in questa città come una “calamita spirituale”». Gli scandali purtroppo avvengono (Francesco cita diffusamente e condanna con forza gli abusi sui minori avvenuti in Belgio nei decenni passati), ma non saranno un’obiezione all’evangelizzazione se i nostri contemporanei avranno di fronte, in maggior numero, cattolici come Anna de Jesus.
O come re Baldovino. Deprecate, ancora una volta, le guerre a cui ci tocca assistere (con una particolare attenzione per il Libano, che «è un messaggio, ma in questo momento è un messaggio martoriato»), il Santo Padre aggiunge, introducendo l’Angelus, che «in questo momento vorrei anche darvi una notizia. Al mio rientro a Roma avvierò il processo di beatificazione di Re Baldovino: che il suo esempio di uomo di fede illumini i governanti. Chiedo che i Vescovi belgi si impegnino per portare avanti questa causa» in prima persona.