Domenica 2 febbraio 2025. Gesù si sottopone al rito di tutti i suoi coetanei, portando però nel mondo la sua novità, quella di Dio che si fa uomo. Nella Giornata per la vita il Papa rinnova l’appello ad accogliere il dono dei figli e a proteggerne i veri diritti
di Michele Brambilla
Il 2 febbraio, solennità della Presentazione del Signore, Papa Francesco nell’Angelus ricorda che si festeggia il momento nel quale, 40 giorni dopo la nascita, Giuseppe e Maria portarono il Bambino Gesù al Tempio di Gerusalemme. «Secondo la Legge lo presentano nella dimora di Dio, per ricordare che la vita viene dal Signore. E mentre la Santa Famiglia compie ciò che nel popolo d’Israele si faceva sempre, di generazione in generazione, succede qualcosa che non era accaduto mai», ovvero che «due anziani, Simeone e Anna, profetizzano riguardo a Gesù: ambedue lodano Dio e parlano del bambino “a quanti aspettavano la redenzione di Gerusalemme”», annunciando la venuta del Messia.
In Cristo si compiono quindi le promesse fatte da Dio ad Israele. «Gesù è la salvezza», ma viene annunciato anche come «segno di contraddizione» per coloro che non lo accolgono. Questo perché «rivela il criterio per giudicare tutta la storia e il suo dramma, e anche la vita di ognuno di noi. E qual è questo criterio? È l’amore: chi ama vive, chi odia muore» eternamente. «Illuminati da questo incontro con Gesù, possiamo allora chiederci: io che cosa attendo nella mia vita? Qual è la mia grande speranza? Il mio cuore desidera vedere il volto del Signore? Aspetto la manifestazione del suo disegno di salvezza per l’umanità? Preghiamo insieme Maria, madre purissima, perché ci accompagni nelle luci e nelle ombre della storia», come, sappiamo, ha già fatto più di una volta.
«Oggi, in Italia, si celebra la Giornata per la Vita, sul tema “Trasmettere la vita, speranza per il mondo”»: solo chi spera mette al mondo dei figli, pertanto «mi unisco ai vescovi italiani nell’esprimere riconoscenza alle tante famiglie che accolgono volentieri il dono della vita e nell’incoraggiare le giovani coppie a non aver timore di mettere al mondo dei figli. E saluto il Movimento per la Vita italiano, che compie 50 anni».
Giusto lunedì 3 febbraio si terrà in Vaticano «il Summit internazionale sui diritti dei bambini, intitolato “Amiamoli e proteggiamoli”, che ho avuto la gioia di promuovere e al quale parteciperò. È una occasione unica per portare al centro dell’attenzione del mondo le questioni più urgenti che riguardano la vita dei piccoli. Vi invito a unirvi nella preghiera per la sua buona riuscita».
Il Pontefice non dimentica i conflitti in corso e ribadisce «il “no” alla guerra, che distrugge, distrugge tutto, distrugge la vita e induce a disprezzarla. E non dimentichiamo che sempre la guerra è una sconfitta. In questo Anno giubilare, rinnovo l’appello, specialmente ai Governanti di fede cristiana, affinché si metta il massimo impegno nei negoziati per porre fine a tutti i conflitti in corso. Preghiamo per la pace nella martoriata Ucraina, in Palestina, Israele, Libano, Myanmar, Sudan, Nord Kiwu».