Giovedì 12 settembre 2024

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: “A voi che ascoltate, io dico: amate i vostri nemici, fate del bene a quelli che vi odiano, benedite coloro che vi maledicono, pregate per coloro che vi trattano male. A chi ti percuote sulla guancia, offri anche l’altra; a chi ti strappa il mantello, non rifiutare neanche la tunica. Da’ a chiunque ti chiede, e a chi prende le cose tue, non chiederle indietro.
E come volete che gli uomini facciano a voi, così anche voi fate a loro.
Se amate quelli che vi amano, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori amano quelli che li amano. E se fate del bene a coloro che fanno del bene a voi, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori fanno lo stesso. E se prestate a coloro da cui sperate ricevere, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori concedono prestiti ai peccatori per riceverne altrettanto. Amate invece i vostri nemici, fate del bene e prestate senza sperarne nulla, e la vostra ricompensa sarà grande e sarete figli dell’Altissimo, perché egli è benevolo verso gl’ingrati e i malvagi.
Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso.
Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e sarete perdonati. Date e vi sarà dato: una misura buona, pigiata, colma e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura con la quale misurate, sarà misurato a voi in cambio”. (Lc 6, 27-38)


 Questa pagina di Luca ci mette innanzi all’esigenza radicale del Vangelo: amare i nemici, benedire chi maledice, dare a chi ti rifiuta, astenersi dal giudizio. Tutto quanto è qui elencato è contenuto nella così detta “regola aurea” dell’azione morale: “Ciò che volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro”. Questa espressione sintetica è già presente nell’Antico Testamento, ma riportata in termini negativi: “Non fare a nessuno ciò che non piace a te” (Tb 4, 15). Gesù rovescia tutto in positivo: “Fare agli altri ciò che vorremmo che essi facessero a noi”. Gesù propone uno stile amante, molto più esigente. Ci rendiamo tutti conto che il porre in atto una simile obbedienza morale sarebbe sufficiente a innescare un movimento elevante che cambierebbe il volto di una civiltà.

Il santo re Davide avrebbe potuto uccidere nel sonno il Re Saul che più volte tentò di assassinarlo per invidia, ma non volle macchiarsi del sangue del consacrato del Signore. Attende che sia Dio stesso a fare giustizia. In questo brano Gesù dice che dobbiamo essere “benevoli verso gli ingrati e i malvagi”, non per bramare vendetta da parte di Dio, ma per imitare il Padre del cielo che è misericordioso verso tutti: “Siate misericordiosi, come il Padre vostro celeste è misericordioso”. Le esigenze di questa morale sono decisamente eroiche per l’uomo comune. “E chi potrà mai salvarsi?” (Lc 18, 26). Ma quanto ora detto non è Legge ma Vangelo. Questi precetti non sono la condizione per accostarci a Dio, quanto la conseguenza del fatto che Dio si accosta a noi! Gesù Cristo rende possibile che un uomo perdoni, dimentichi, voglia il bene di tutti, scusi, eviti di giudicare, superi lo spirito di ira e vendetta. Quest’uomo è stato rinnovato, vive lo stesso cuore di Gesù, le cui richieste non sono più irrealizzabili. La nuova legge è la grazia di Dio.


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