Giovedì 21 novembre 2024

Mentre egli parlava ancora alla folla, ecco, sua madre e i suoi fratelli stavano fuori e cercavano di parlargli. Qualcuno gli disse: “Ecco, tua madre e i tuoi fratelli stanno fuori e cercano di parlarti”. Ed egli, rispondendo a chi gli parlava, disse: “Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?”. Poi, tendendo la mano verso i suoi discepoli, disse: “Ecco mia madre e i miei fratelli! Perché chiunque fa la volontà del Padre mio che è nei cieli, egli è per me fratello, sorella e madre” (Mt 12, 46-50).


Oggi celebriamo la memoria della presentazione della Beata Vergine Maria al Tempio sulla scia del Protovangelo di Giacomo, uno dei vangeli apocrifi. Il 21 novembre ricorda la consacrazione della Basilica di Santa Maria Nuova nel 543 a Gerusalemme.

La celebrazione di questa ricorrenza mariana è cresciuta anche in Occidente per tutto il Medioevo fino alla sua approvazione definitiva da parte del Papa Sisto V nel 1585 ricevendo così nuovo impulso la diffusione della spontanea devozione popolare del 21 novembre, come festa di Madonna della Salute, a Venezia, a Trieste e in molte città dell’antica Repubblica, in Italia, in Istria e in Dalmazia. A Roma, la Chiesa di S. Maria in Monticelli è dedicata alla Presentazione di Maria al Tempio.
San Giovanni Paolo II ha dedicato la memoria liturgica del 21 novembre alle Suore di clausura con denominazione di “Giornata pro orantibus”.
Questa disposizione ci riporta al significato sostanziale della celebrazione odierna secondo le parole del Vangelo della S. Messa con le quali Gesù indica, nell’ascolto e nella pratica della volontà del Padre suo, il fondamento dell’intimità familiare con lui.
Proprio la piena e totale adesione alla volontà di Dio esalta e sublima l’intima comunione del Figlio con la Madre sua, la beata Vergine Maria, che è stata, con lo stesso Figlio, la prima obbediente, fra tutte le creature, alla volontà di Dio, cioè al progetto d’amore della SS. Trinità, per la salvezza del mondo.
Ora comprendiamo, al di là delle resistenze degli Scribi e dei Farisei di ogni tempo, che è necessario credere in Gesù, secondo il piano salvifico di Dio Padre, per essere salvati dal peccato e dalla morte e vivere la nuova umanità dei redenti mediante l’incorporazione a Cristo nella famiglia dei salvati, la Chiesa creata da Gesù, nella quale viviamo in comunione con vincoli spirituali più forti di quelli del sangue poiché siamo impegnati nel compiere la volontà di Dio, Padre del nostro Signore Gesù Cristo.
Pertanto, oggi innanzitutto contempliamo la Beata Vergine Maria che comincia a prendere consapevolezza della sua specialissima consacrazione sin dalla sua presentazione al Tempio con la presenza educante dei suoi genitori.
Dal suo “sì”, incondizionato e indiviso, preghiamo che ricevano sempre nuova linfa uomini e donne che obbediscono alla chiamata a vivere il sacrificio della lode nella comunità religiosa di appartenenza e nella comunione ecclesiale alimentata anche dalla loro vita di preghiera e di penitenza.
E certamente, dall’obbedienza nella fede di Maria umile serva, ogni vocazione laicale trae il suo nutrimento spirituale e il coraggio della testimonianza e della missione nella evangelizzazione e consacrazione della società in cui è chiamata ad operare per renderla a misura d’uomo e secondo il piano di Dio.
Ogni ministro ordinato, intanto, non cessa di rammentare a se stesso e a tutti i battezzati in Cristo che ciascuno a suo modo trova grazia presso Dio (cfr. Lc 1,30) nello Spirito Santo per mezzo di Gesù Cristo e diviene arca della Nuova Alleanza e tempio di Dio nella consacrazione dello Spirito nel Battesimo, nella Cresima e nell’Eucaristia.

È il mistero della Chiesa che si rispecchia in Maria e anche nella sua opera apostolica “giustamente guarda a colei che generò il Cristo, concepito appunto dallo Spirito Santo e nato dalla Vergine per nascere e crescere anche nel cuore dei fedeli per mezzo della Chiesa” (Lumen Gentium, 65).

 

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