In quel tempo, [Gesù apparve agli Undici] e disse loro: «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvato, ma chi non crederà sarà condannato. Questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno demòni, parleranno lingue nuove, prenderanno in mano serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno; imporranno le mani ai malati e questi guariranno».
Il Signore Gesù, dopo aver parlato con loro, fu elevato in cielo e sedette alla destra di Dio.
Allora essi partirono e predicarono dappertutto, mentre il Signore agiva insieme con loro e confermava la Parola con i segni che la accompagnavano (Marco 16,15-20).
«Fu elevato in cielo e sedette alla destra di Dio». Questa affermazione è stata posta integralmente nella formulazione del Credo che recitiamo tutte le domeniche. Il fatto che Gesù sia salito al cielo significa proprio che siede alla destra del Padre, quindi che pure come uomo egli è entrato definitivamente nella realtà di Dio e ne condivide pienamente la regalità divina. Rivolgendo ora lo sguardo a noi stessi, cosa accade nel Paradiso di sostanziale? La lettera ai Filippesi di san Paolo dà la risposta di fondo: «essere con Cristo» (Fil 1,23).
È la stessa illuminante affermazione del Salvatore che definisce il luogo del Paradiso: «Nella casa del Padre mio vi sono molte dimore. Se no, vi avrei mai detto: “Vado a prepararvi un posto”? Quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, verrò di nuovo e vi prenderò con me, perché dove sono io siate anche voi. E del luogo dove io vado, conoscete la via» (Gv 14, 2-4). Il Cielo, inteso come luogo del riposo, cioè del premio eterno dei meritevoli, prende atto concreto soltanto quando Cristo ascende al cielo. Il nostro vero cielo è il Cristo risorto, con cui saremo eternamente e pienamente, anche con il corpo, soltanto alla fine dei tempi. Fin d’ora lo siamo mediante la fede, e in modo imperfetto lo saremo già dopo la nostra morte. È importante sottolineare che Gesù è asceso non in un luogo già esistente in cui era atteso, ma è andato a edificare per noi il Cielo della nostra eterna beatitudine.