Giovedì 26 settembre 2024

In quel tempo, il tetràrca Erode sentì parlare di tutti questi avvenimenti e non sapeva che cosa pensare, perché alcuni dicevano: «Giovanni è risorto dai morti», altri: «È apparso Elìa», e altri ancora: «È risorto uno degli antichi profeti».
Ma Erode diceva: «Giovanni, l’ho fatto decapitare io; chi è dunque costui, del quale sento dire queste cose?». E cercava di vederlo. (Lc 9, 7-9)


Erode Antipa è denominato con più esattezza “tetrarca” (governatore di una delle quattro parti di uno stato unitario, in tal caso era la Siria). Egli era perplesso per i miracoli grandiosi che compiva Gesù e per quanto si sussurrava sul suo conto. Erano dominanti tre posizioni diffuse tra il popolo, riguardanti Gesù: che fosse il Battista risuscitato; oppure Elia profeta, riapparso in terra dal cielo, dov’era stato trasferito su un carro di fuoco (2Re 2,1-18); un altro profeta dell’Antico Testamento, risorto dai morti. Mentre secondo Matteo e Marco anche Erode era convinto che Gesù fosse il Battista risuscitato dai morti, e appariva alquanto dubbioso e timorato, in Luca risulta uomo scettico e sprezzante; non crede a nessuna delle tre dicerie del popolo. Anzi, egli sa d’aver decapitato Giovanni, che perciò è morto per sempre. La sua formazione romana gli impediva di dar credito alle fantasie del popolino. Tuttavia si domanda chi sia Gesù, temendo di avere a che fare con un altro agitatore. La richiesta è minacciosa, e l’evangelista Luca lo ribadisce più avanti, quando alcuni farisei confidano a Gesù, che Erode voleva ucciderlo (Lc 13, 13). Solo nel racconto lucano della passione, apparirà nuovamente la losca figura di Antipa, che deride Gesù (Lc 23, 6-12). Luca comincia così a proiettare le prime ombre della croce, sul cammino del Cristo. Nel racconto della passione, tutte le figure del male che incontrano Gesù, liberano integralmente un fiume di veleno, senza più alcun ritegno. E’ il Salvatore stesso che desiderò affrontare “l’ora delle tenebre” (Mt 26, 45), lasciando libero campo d’azione al Maligno, affinché tutto il male del mondo gli avventasse contro. Nell’insieme, da Giuda fino ai farisei, che tentano Gesù sotto la croce, queste figure umane avverse al Salvatore, fanno un’intera anatomia della distruttività umana viziata dal peccato.

 

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