Giovedì 6 marzo 2025

“Il Figlio dell’uomo – disse – deve soffrire molto, essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e risorgere il terzo giorno”. Poi, a tutti, diceva: “Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua. Chi vuole salvare la propria vita, la perderà, ma chi perderà la propria vita per causa mia, la salverà. Infatti, quale vantaggio ha un uomo che guadagna il mondo intero, ma perde o rovina se stesso? (Lc 9, 22-25).


Gesù sin dall’inizio della sua predicazione annuncia la via della salvezza che sarà donata nella beatitudine eterna dell’amore di Dio perduto con il peccato. Pertanto bisogna essere liberi dal peccato incamminandosi sulla via da lui tracciata nelle beatitudini (Mt 5,1-12). Per suscitare in noi la convinzione di percorrere questa strada, Gesù si serve di similitudini e parabole. Nella similitudine delle due vie ci mette in guardia circa l’inganno del modo disordinato di impostare le nostre relazioni con le persone e i beni che Dio ci dona. Davanti ad ogni persona si trovano due porte che immettono ciascuna in una via con rispettiva meta (Mt 7, 13-14). Una porta è larga e introduce in una via spaziosa, comoda e facile da percorrere. Rappresenta i vizi e i disordini della vita che portano alla perdizione. L’altra porta invece è stretta e apre su una via angusta, difficile da attraversare. Rappresenta il sacrificio dell’amore in cui esercitarsi, ma conduce alla vita beata.

Gesù sa e vede che molti battono la via larga della perdizione, sedotti e ingannati dall’attaccamento disordinato alle persone e alle cose. Conosce pure e vede che pochi coraggiosi intraprendono la via giusta. Perciò insiste nell’incoraggiare e nell’esortare tutti ad incamminarsi lungo la via stretta che conduce al cielo offrendo il suo stesso esempio: “Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua. Chi vuole salvare la propria vita, la perderà, ma chi perderà la propria vita per causa mia, la salverà. Infatti, quale vantaggio ha un uomo che guadagna il mondo intero, ma perde o rovina se stesso?”.

All’inizio di questa Quaresima, ricordando tanti inviti di Papa Francesco, ci chiediamo se e come portiamo con Gesù quotidianamente la croce del suo Sacrificio di Amore misericordioso e redentore che cancella i peccati e offre la grazia della vita nuova della Risurrezione. Il tempo quaresimale è occasione speciale per chiedere anche ed ottenere la grazia della gioia del dono di sé per crescere nel distacco dal proprio “io” e riordinare pensieri, parole, affetti e azioni secondo la volontà di Dio. Certamente non manca la materia per chiedere sinceramente perdono al Signore amabilmente misericordioso nella Confessione sacramentale. E saremo pervasi dalla grazia di fare nuova esperienza della santa umanità di Gesù e di Maria comunicando al suo amore nell’Eucaristia.

 

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