Domenica 3 novembre 2024. Amare Dio e amare il prossimo sono la base della morale e il cuore dell’insegnamento cattolico
di Michele Brambilla
Come dice Papa Francesco per l’Angelus del 3 novembre, «il Vangelo della liturgia di oggi (Mc 12,28-34) ci parla di una delle tante discussioni che Gesù ha avuto al tempio di Gerusalemme. Uno degli scribi si avvicina e lo interroga: “Qual è il primo di tutti i comandamenti?” (v. 28). Gesù risponde mettendo insieme due parole fondamentali della legge mosaica: “Amerai il Signore tuo Dio” e “amerai il tuo prossimo” (vv. 30-31)».
Cristo ricorda così ai suoi interlocutori «“il primo” dei comandamenti, cioè un principio che sta alla base di tutti i comandamenti; gli ebrei avevano tanti precetti e cercavano la base di tutti, uno che fosse il fondamentale». Gli israeliti dei tempi di Gesù «cercavano la verità. E questa domanda è essenziale anche per noi, per la nostra vita e per il cammino della nostra fede», perché «dove posso trovare il centro della mia vita, della mia fede? Gesù ci dà la risposta, unendo questi due comandamenti che sono i principali: “Amerai il Signore tuo Dio” e “amerai il tuo prossimo”».
«Tutti noi – lo sappiamo – abbiamo bisogno di ritornare al cuore della vita e della fede, perché il cuore è “la fonte e la radice di tutte le altre forze, convinzioni” (Enc. Dilexit nos, 9). E Gesù ci dice che la fonte di tutto è l’amore, che non dobbiamo mai separare Dio dall’uomo», dato che il nostro credere deve tradursi in scelte concrete.
«Fratelli e sorelle, noi possiamo fare tante cose, infatti, ma farle solo per noi stessi e senza amore, e questo non va; farle con il cuore distratto oppure con il cuore chiuso, e questo non va. Tutte le cose devono essere fatte con l’amore», insiste il Pontefice richiamando anche il Giudizio universale. Ogni giorno «fare il nostro esame di coscienza e chiederci: l’amore per Dio e per il prossimo è il centro della mia vita? La mia preghiera a Dio mi spinge ad andare verso i fratelli e ad amarli con gratuità? Riconosco nel volto degli altri la presenza del Signore?».
Leggendo uno striscione portato da alcuni volontari in piazza S. Pietro, il Santo Padre cita per esteso le parole dell’art.11 della Costituzione della Repubblica italiana, che recita: «L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali». «Ricordare questo articolo! Avanti», sprona il Papa, «e possa questo principio attuarsi in tutto il mondo: la guerra sia bandita e si affrontino le questioni con il diritto e i negoziati. Tacciano le armi e si dia spazio al dialogo» in tutte le guerre a noi contemporanee.
«E continuiamo a pregare per Valencia, e le altre comunità della Spagna» interessate dalla grave alluvione di questi giorni.