Il diamante

Per una fraternità sacerdotale come la nostra, ma questo vale per ogni comunità religiosa, è cosa importante l’unità attorno al carisma, la comprensione profonda di ciò che si è. Il carisma, che è un dono dello Spirito per il bene di una comunità secondo l’insegnamento di s.Paolo (cf. 1 Cor 12-13), per l’Opus Mariae può essere descritto come un diamante a più facce dove ogni faccia ne riflette un aspetto. Tutto però è profondamente unito nel diamante stesso che è uno solo. Quali sono le facce di questo diamante?

Anzitutto, ciò per cui siamo nati e che ci motiva profondamente è la Nuova Evangelizzazione a cui prima il santo padre Giovanni Paolo II e poi Benedetto XVI ci richiamano continuamente. La Chiesa o è missionaria o non è. Questo per noi significa annunciare Gesù Cristo, la Sua Verità, il Suo Vangelo, in unione con la Chiesa Cattolica, il Papa e i pastori. Significa predicare integralmente la dottrina, con carità ma senza sconti; significa obbedienza e fedeltà al depositum fidei che abbiamo ricevuto dalle generazioni cristiane che ci hanno preceduto, spesso anche versando sangue di martiri.

Ma questo scopo che ci unisce e dà ragione al nostro esistere ha una connotazione mariana. La nostra opera è chiamata Opera di Maria Madre della Chiesa: èMaria la nostra Madre, è Maria la protagonista di questa nuova evangelizzazione.

Così come con l’Incarnazione del Verbo in Maria, arrivò a pienezza la storia della salvezza, così ogni inizio, ogni cosa che comincia deve avere Maria come protagonista. È Lei l’unità profonda delle facce del diamante. L’aspetto mariano per noi è fondamentale. Ciascuno di noi ha sperimentato la bellezza della maternità del Cuore immacolato di Maria nella sua vita e questa esperienza essenziale la vogliamo comunicare. Papa Giovanni Paolo II ha vissuto la sua vita sacerdotale, episcopale e petrina secondo questo Cuore.

Altro aspetto del carisma sono gli Esercizi Spirituali di sant’Ignazio di Lojola. È difficile in poche parole descriverne la bellezza: sono un itinerario in interiore homine per cercare e trovare Dio e imparare a stare con Lui. Che cosa c’è di più bello? Noi li abbiamo ricevuti e li guidiamo, per chi vuol fare questa esperienza, secondo lo schema di cinque giorni nel silenzio e nella preghiera.

La Liturgia è un’altra faccia fondamentale del diamante. Con essa si respira il divino sulla terra, si tocca il cielo. Lo splendore dell’antica liturgia latina, da noi ancora celebrata, insieme al rito promulgato dopo il concilio Vaticano II sono un unico invito all’unione profonda con Dio attraverso Gesù Cristo nello Spirito Santo che la Liturgia ogni giorno ci fa vivere e gustare. Il sacrificio di Cristo offerto al Padre dalla Chiesa, è l’atto più importante della storia e grazie alla Liturgia noi possiamo comunicare ed essere presenti a tale evento. Nei sacramenti, e in particolare nell’Eucaristia, c’è Cristo che si comunica a noi. La Liturgia, celebrata e vissuta, è per noi un aspetto essenziale.

La formazione. Significa prepararsi adeguatamente, in campo teologico e spirituale, per essere all’altezza delle sfide di un mondo relativista che attacca la Chiesa e sopporta solo verità relative e non impegnative che camminano l’una accanto all’altra come sulla passerella di una sfilata di moda. Ma noi non siamo relativisti. Rifiutiamo la “dittatura del relativismo” (Benedetto XVI, 2005). Per noi esiste la Verità: è Gesù Cristo, Figlio di Dio, incarnato morto e risorto per noi e per la salvezza del mondo. Questa Verità non è paragonabile con nessun’altra. Formarsi allora è un dovere: lo studio, l’esperienza, le conoscenze acquisite servono per crescere e far crescere gli altri. È un atto d’amore, anzitutto per i seminaristi dell’Opus e in futuro per i sacerdoti della comunità e non solo. Ecco perché alcuni di noi sono al servizio della formazione, si formano per servire e formare gli altri.

La Sacra Scrittura: la preghiera con la parola di Dio e la vita in essa cambiano la mentalità e i criteri di giudizio. Si cercherà allora, con la preghiera del cuore, ciò che Dio vuole in quella particolare situazione e ciò che Dio dice a me in quel momento. Le parole umane lasceranno lo spazio a quelle divine.

La pastorale: il nostro ministero viene esercitato principalmente nelle parrocchie a noi affidate che sono terreno di evangelizzazione quotidiana e di relazione con la concretezza delle varie situazioni umane. Sono un dono del Signore, così come tutte la facce di questo diamante che, per l’opera della grazia di Dio e l’intercessione di Maria e non per le nostre forze, poniamo al servizio della Chiesa.

 

Fonte: Periodico dell’Opus Mariæ Matris Ecclesiæ Anno XI n° 2, Luglio 2006

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