La Chiesa riconosce i buoni frutti dell’esperienza spirituale legata a Medjugorje
di Don Giovanni Poggiali
Con il documento La Regina della Pace. Nota circa l’esperienza spirituale legata a Medjugorje, del Dicastero per la Dottrina della Fede, pubblicato il 19 settembre 2024, la Chiesa riconosce la bontà del fenomeno delle apparizioni mariane in Medjugorje pur non dichiarandone la soprannaturalità (determinazione di nihil obstat [cf. nota, 39]). È questo un evento davvero importante per tutta la Chiesa e per la cittadina della Bosnia Erzegovina, diventata centro di pellegrinaggi e di devozione mariana a livello mondiale fin dall’inizio degli avvenimenti, il 24 giugno 1981.
Il non aver constatato la soprannaturalità delle apparizioni (occorre dire “presunte”, aggettivo che la nota ripetutamente propone) potrebbe sembrare una contraddizione ma in realtà non lo è. Infatti, nelle Norme per procedere nel discernimento di presunti fenomeni soprannaturali, documento pubblicato dallo stesso Dicastero il 17 maggio 2024 e che sostituisce documenti anteriori che utilizzavano una diversa prospettiva per il discernimento di tali fenomeni, la determinazione di nihil obstat è la più alta di grado fra le sei proposte nei criteri di giudizio su manifestazioni straordinarie e, come ha affermato S.E. il Cardinale Victor Manuel Fernandez, Prefetto del Dicastero, nella Conferenza stampa di presentazione della nota, ciò che è importante è l’aspetto spirituale e pastorale del fenomeno e i frutti che ne sono scaturiti: «dal frutto infatti si conosce l’albero» (Mt 12,33). La Chiesa, compiendo un discernimento improntato alla prudenza, ha dato un giudizio fin qui definitivo del fenomeno spirituale bosniaco (la nota infatti comincia con le parole: «È arrivato il momento di concludere una lunga e complessa storia…» [1]) ma ciò non significa che tutto è concluso; infatti, molti sono i frutti che potrebbero ancora giungere e anche gli avvenimenti che potrebbero ancora accadere legati alle apparizioni.
La nota sottolinea i benefici spirituali che provengono dalla devozione alla Regina della Pace: i numerosi pellegrini e devoti da tutto il mondo; le molte conversioni anche da vite parecchio distanti dalla pratica cattolica; l’intensa pastorale quotidiana nella parrocchia di san Giacomo che ruota attorno alla santa Messa, all’adorazione Eucaristica, alla lettura della Scrittura, alle confessioni, alla recita del Rosario e al digiuno; le numerose vocazioni sacerdotali, religiose e matrimoniali; l’importanza della preghiera e della comunione fraterna; il dono della gioia e della testimonianza verso il prossimo; la cospicua presenza dei giovani, di coppie e di adulti di ogni età che testimoniano la fecondità di un fenomeno che è percepito come “uno spazio di grande pace, di raccoglimento e di pietà sincera e profonda che contagia” (nota, 5). E’ sottolineato anche il forte peso del male e del peccato, insieme all’azione perversa di Satana che vuole distruggere il piano di salvezza di Dio.
Sia il Visitatore Apostolico a carattere speciale nominato nel 2018 da Papa Francesco, Mons. Henryk Hoser (1942-2021), sia il suo successore Mons. Aldo Cavalli, hanno speso parole molto positive su Medjugorje sottolineando i copiosi frutti spirituali e pastorali che la Regina della Pace ha prodotto in quel luogo di grazia. La presenza dei due Arcivescovi indica la volontà del Pontefice di dare una svolta positiva al fenomeno mariano dei Balcani come nessuno aveva fatto in precedenza.
La nota non si esime dall’evidenziare necessari chiarimenti dovuti a possibili confusioni e a, pochi, messaggi che si allontanano da contenuti positivi e edificanti, ma l’azione dello Spirito Santo è evidente ed agisce abbondantemente in mezzo a questa esperienza spirituale.
Il cuore del messaggio mariano di Medjugorje rimane la pace (cf. nota, 6). Il titolo Regina della Pace appare come profetico nella situazione odierna in cui ci troviamo a vivere. Da oltre quarant’anni Maria ci richiama alla pace che è un dono di Dio e che soltanto se sgorga dalla carità di Cristo è possibile ricevere. Tutta l’azione di Maria, infatti, anche a Medjugorje, conduce a suo Figlio Gesù.