28 aprile 2022
Chi viene dall’alto è al di sopra di tutti; ma chi viene dalla terra, appartiene alla terra e parla secondo la terra. Chi viene dal cielo è al di sopra di tutti. Egli attesta ciò che ha visto e udito, eppure nessuno accetta la sua testimonianza. Chi ne accetta la testimonianza, conferma che Dio è veritiero. Colui infatti che Dio ha mandato dice le parole di Dio: senza misura egli dà lo Spirito. Il Padre ama il Figlio e gli ha dato in mano ogni cosa. Chi crede nel Figlio ha la vita eterna; chi non obbedisce al Figlio non vedrà la vita, ma l’ira di Dio rimane su di lui (Gv 3, 31-36).
Chi viene dalla terra appartiene alla terra e parla della terra
Dio plasmò l’uomo con la polvere del suolo, dice la Bibbia (Gen 27). È un’espressione simbolica ma eloquente che in genere ci fa venire in mente la morte: “Ricordati, uomo, che polvere sei e nella polvere ritornerai!” Ma il testo del Vangelo di oggi ci porta a un altro pensiero: l’uomo proviene dalla terra e pensa e parla in modo “terreno”. L’espressione qui è detta in un linguaggio profano e un po’ crudele, e si riferisce ad un materialismo spicciolo e di basso livello. Nella teologia scolastica si parla della conoscenza naturale e soprannaturale. Abbiamo la capacità di conoscere la verità, una capacità meravigliosa, che però da sola non oltrepassa il limite dell’orizzonte umano. Per questa facoltà siamo grati a Dio, è suo dono, come ringraziamo il Creatore per averci donato i piedi con i quali camminiamo sulla terra. I piedi, però, non portano in alto, così come la mente umana, da sola, non riesce a comprendere ciò che la supera. Usare e sviluppare la ragione è saggio, ma credere che esista solo ciò che comprendiamo con la ragione è da sciocchi.
Chi viene dal cielo attesta ciò che ha visto e udito
L’elemento fondamentale dell’Antico Testamento è l’idea di rivelazione. Nel linguaggio comune, con questo termine si indica la visione di una qualche realtà che non appartiene al mondo che ci circonda. Santa Bernardette di Lourdes ha avuto la rivelazione della Vergine Maria sotto forma di una bella signora. Usare il termine “rivelazione” solo per queste circostanze significherebbe però limitare troppo il suo significato. Questo tipo di rivelazioni non sono le più importanti e neanche troppo sicure, anzi possono apparire illusorie. Le rivelazioni di cui parla la Bibbia sono soprattutto illuminazioni della mente, in cui diventiamo capaci di riconoscere come verità cose che la ragione da sola non può comprendere. Il cristiano crede nella Santissima Trinità, confessa che Cristo è Dio e uomo, che Gesù è presente nell’eucarestia. Come può essere convinto di verità così inverosimili? Può farlo, perché riceve da Dio la grazia di accettare ciò che Lui stesso gli rivela nel cuore. Non può dubitare di Dio che vive e parla nella sua anima.
(cfr T. Spidlik – Il vangelo di ogni giorno)