Lunedì 23 maggio 2022
Quando verrà il Paràclito, che io vi manderò dal Padre, lo Spirito della verità che procede dal Padre, egli darà testimonianza di me; e anche voi date testimonianza, perché siete con me fin dal principio. Vi ho detto queste cose perché non abbiate a scandalizzarvi. Vi scacceranno dalle sinagoghe; anzi, viene l’ora in cui chiunque vi ucciderà crederà di rendere culto a Dio. E faranno ciò, perché non hanno conosciuto né il Padre né me. Ma vi ho detto queste cose affinché, quando verrà la loro ora, ve ne ricordiate, perché io ve l’ho detto. (Gv 15, 26-16, 4a)
“Gli uomini, afferma San Paolo, soffocano la verità nell’ingiustizia” (Rom 1, 18).
Soffermandoci su questa affermazione, in pratica, l’apostolo dice che l’uomo è perfettamente in grado di riconoscere la verità, ma poi non l’accetta come tale, per seguire i desideri iniqui che coltiva dentro di sé. Le verità che si costruiscono gli uomini sono lo specchio dei loro vizi. I vaneggiamenti della ragione sono la conseguenza della corruzione del cuore. Vale più un profeta della verità con la tempra di Giovanni il Battista, di mille esperti in teologia senza spirito profetico. Un solo uomo ha detto di essere la Verità:
«Gli disse Gesù: “Io sono la via, la verità e le vita”. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me». Non sono riusciti a farlo tacere perché, secondo l’opinione comune, nessuno aveva parlato come lui (Gv 7, 46). Verificando sul vangelo, ci si rende subito conto che non c’è una sola parola detta da Gesù, che non getti una luce sfolgorante sui grandi interrogativi della vita.
Dio è la verità. La verità si è fatta carne. Gesù è la verità in carne e ossa. Ogni sua parola, ogni suo gesto e ogni sua azione sono luce e vita. L’uomo non ha alternative: o è con Gesù o è nella menzogna.
CCC 27. Il desiderio di Dio è inscritto nel cuore dell’uomo, perché è stato creato da Dio e per Dio; e Dio non cessa di attirare a sé l’uomo e soltanto in Dio l’uomo troverà la verità e la felicità che cerca senza posa: “La ragione più alta della dignità dell’uomo consiste nella sua vocazione alla comunione con Dio. Fin dal suo nascere l’uomo è invitato al dialogo con Dio: non esiste, infatti, se non perché, creato per amore da Dio, da lui sempre per amore è conservato, né vive pienamente secondo verità se non lo riconosce liberamente e non si affida al suo Creatore”.
Il cristiano dovrebbe divorare le parole di Gesù giorno e notte. Anche lui, come il pellegrino russo e i padri del deserto, potrebbe prendere una sola parola del vangelo e ruminarla per tutti i giorni della sua vita. Questo gli basterebbe per essere più sapiente di tutti saggi del mondo. Quando Gesù, dando un forte grido, spirò, “il sole si eclissò e si fece buio su tutta la terra” (Lc 23, 44). La Verità si era spenta e il mondo era precipitato nella tenebra più fitta. Ma fu per poco, perché il mattino di Pasqua vide sfolgorare la luce di Cristo risorto. Da allora più nessuno potrà spegnere la luce divina della Verità.
(cfr Padre Livio Fanzaga – Cristianesimo Controcorrente)