Lunedì 13 giugno 2022
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: Avete inteso che fu detto: “Occhio per occhio” e “dente per dente”. Ma io vi dico di non opporvi al malvagio; anzi, se uno ti dà uno schiaffo sulla guancia destra, tu porgigli anche l’altra, e a chi vuole portarti in tribunale e toglierti la tunica, tu lascia anche il mantello. E se uno ti costringerà ad accompagnarlo per un miglio, tu con lui fanne due. Dà a chi ti chiede, e a chi desidera da te un prestito non voltare le spalle. (Mt 5, 38 – 42 )
Occhio per occhio dente per dente
Questo principio richiamato da Gesù è analogo al principio fisico: “Ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria”. L’ente Stato rappresenta l’autorità nelle società moderne, ed adotta questa legge per difendersi, dagli omicidi, dai furti, dai soprusi, giustiziando gli assassini e togliendo i beni acquisiti illecitamente, opponendosi militarmente contro gli invasori. Questa autodifesa esisteva anche nell’antichità e in Israele nell’Antico Testamento. Oggi è in corso un movimento umanizzante che tende a ridurre le detenzioni e ad abolire la pena di morte, ma il principio della giustizia non può essere declinato in alcun modo. Seguire Cristo, in quanto chiede in questo insegnamento, è un atto di perfezione evangelica. Oltre tutto, essere indulgenti verso il peccatore, comporta anche di premiare generosamente chi opera nel bene. Qui le scelte sono tutt’altro che facili, occorre buon senso spirituale e virtù di sapienza, per agire rettamente.
Dà a chi ti domanda e a chi desidera da te un prestito non volgere le spalle
Se non dobbiamo resistere alla violenza, come potremo allora rifiutare aiuto a chi ce lo chiede? Implorare infatti è un tipo di violenza, la violenza che per esempio subiscono le madri, alla quale talvolta finiscono per cedere e viziare i loro bambini. Dobbiamo cedere ad ogni mendicante perché chiede nel nome di Dio, anche se sappiamo che ci sta ingannando? La tradizione cristiana ha stabilito una regola generale per la distribuzione dell’elemosina. Dai suoi beni e dalle sue rendite ognuno deve riservare per sé stesso ciò che gli è necessario per vivere; il superfluo deve essere dato ai bisognosi.
Però non è facile in concreto sapere, specie oggi con tante tasse e tante spese vive, quanto ci è veramente necessario. Ci sono tanti fattori variabili, la salute, la posizione sociale, la scelta personale nel seguire l’ideale di Cristo. In concreto non possiamo prescrivere a nessuno quanto deve dare in beneficenza. La regola rimane: dare secondo le possibilità.
Però rimanendo convinti di una cosa: che donando non si perde nulla, al contrario si guadagna per l’eternità, quando sentiremo la voce di Cristo: “Ogni volta che avete fatto questo cose ad uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me”(Mt 25, 40).
(cfr T. Spidlik – Il vangelo di ogni giorno)