Domenica 16 marzo 2025. La luce di Gesù sul Monte Tabor è la luce della sua figliolanza divina, di cui possiamo essere testimoni anche noi ogni volta che ci prendiamo cura del fratello nel bisogno.
di Michele Brambilla
Papa Francesco scrive nel testo da pubblicare per l’Angelus del 16 marzo che «oggi, seconda domenica di Quaresima, il Vangelo ci parla della Trasfigurazione di Gesù (Lc 9,28-36)». «Salito in cima a un monte con Pietro, Giacomo e Giovanni, Gesù si immerge nella preghiera e diventa raggiante di luce. Così mostra ai discepoli che cosa si cela dietro i gesti che Egli compie in mezzo a loro: la luce del suo amore infinito», l’amore della SS. Trinità.
Il Papa ricorda che «condivido con voi questi pensieri mentre sto affrontando un periodo di prova, e mi unisco a tanti fratelli e sorelle malati: fragili, in questo momento, come me». Come più volte ripetuto dallo stesso Pontefice, non dobbiamo vergognarci della nostra fragilità umana: se accogliamo dentro di noi l’amore di Dio, possiamo diventare a nostra volta “luminosi” in ogni circostanza. «Il nostro fisico è debole ma, anche così, niente può impedirci di amare, di pregare, di donare noi stessi, di essere l’uno per l’altro, nella fede, segni luminosi di speranza», sostiene infatti il Santo Padre, pensando in prima persona a «quanta luce risplende, in questo senso, negli ospedali e nei luoghi di cura! Quanta attenzione amorevole rischiara le stanze, i corridoi, gli ambulatori, i posti dove si svolgono i servizi più umili! Perciò vorrei invitarvi, oggi, a dare con me lode al Signore, che mai ci abbandona e che nei momenti di dolore ci mette accanto persone che riflettono un raggio del suo amore».
Francesco riceve continuamente attestati di profondo affetto: mentre la Sala stampa diffonde le sue parole, sotto le finestre del Policlinico Gemelli si radunano molti bambini per pregare per il Papa. «Grazie, carissimi bambini! Il Papa vi vuole bene e aspetta sempre di incontrarvi», fa sapere il Pontefice.
Dall’ospedale il Papa continua a pregare per la pace «nella martoriata Ucraina, in Palestina, Israele, Libano, Myanmar, Sudan, Repubblica Democratica del Congo». Invita a pregare anche per la Chiesa, «chiamata a tradurre in scelte concrete il discernimento fatto nella recente Assemblea Sinodale», ovvero il Sinodo sulla sinodalità concluso ad ottobre. «Ringrazio la Segreteria Generale del Sinodo, che nei prossimi tre anni accompagnerà le Chiese locali in questo impegno» di adattamento delle linee generali alle situazioni particolari.