La fecondità dello Spirito

Mercoledì 7 agosto 2024. La Redenzione a partire dall’Incarnazione. Ma lo Spirito Santo agisce anche oggi affinché la Chiesa sia a sua volta feconda

di Michele Brambilla

«Con la catechesi odierna entriamo nella seconda fase della storia della salvezza. Dopo aver contemplato lo Spirito Santo nell’opera della Creazione», spiega infatti Papa Francesco nell’udienza del 7 agosto, «lo contempleremo per alcune settimane nell’opera della Redenzione, cioè di Gesù Cristo. Passiamo, dunque, al Nuovo Testamento e vediamo lo Spirito Santo nel Nuovo Testamento».

La prima azione neotestamentaria dello Spirito Santo è l’Incarnazione del Verbo, coeterno al Padre, nel grembo di Maria. «Nel Vangelo di Luca leggiamo: “Lo Spirito Santo scenderà su di te” – o Maria –su te stenderà la sua ombra la potenza dell’Altissimo” (1,35). L’evangelista Matteo conferma questo dato fondamentale che riguarda Maria e lo Spirito Santo, dicendo che Maria “si trovò incinta per opera dello Spirito Santo” (1,18)», e così proclamò solennemente la Chiesa nel Credo niceno-costantinopolitano (381 d.C.). 

«Si tratta dunque di un dato di fede ecumenico, perché tutti i cristiani professano insieme quel medesimo Simbolo della fede. La pietà cattolica, da tempo immemorabile, ne ha tratto una delle sue preghiere quotidiane, l’Angelus», ricorda lo stesso Pontefice. «Questo articolo di fede è il fondamento che permette di parlare di Maria come della Sposa per eccellenza, che è figura della Chiesa. Infatti Gesù – scrive san Leone Magno – “come è nato per opera dello Spirito Santo da una vergine madre, così rende feconda la Chiesa, sua Sposa illibata, con il soffio vitale dello stesso Spirito”», ma il Santo Padre cita per esteso anche la Lumen gentium (nn. 63,64). 

Maria ha permesso alla Parola di Dio di farsi uomo. Analogamente «così avviene anche per la Chiesa: prima accoglie la Parola di Dio, lascia che “parli al suo cuore” (cfr Os 2,16) e le “riempia le viscere” (cfr Ez 3,3), secondo due espressioni bibliche, per poi darla alla luce con la vita e la predicazione». «A Maria che domandava: “Come avverrà questo poiché non conosco uomo?”, l’angelo rispose: “Lo Spirito Santo scenderà su di te” (Lc 1,34-35). Anche alla Chiesa, di fronte a compiti superiori alle sue forze, viene spontaneo porre la stessa domanda: “Come è possibile questo?”. Come è possibile annunciare Gesù Cristo e la sua salvezza a un mondo che sembra cercare solo benessere in questo mondo? Anche la risposta è la stessa di allora: “Riceverete la forza dallo Spirito Santo […] e di me sarete testimoni” (At 1,8)», come dice lo stesso Gesù al momento dell’Ascensione. 

Si possono così affrontare le difficoltà di ogni giorno ponendo la nostra fiducia in Dio, per il quale nulla è impossibile (Lc 1,37). Il Papa pensa in particolare alle tante guerre in corso nel mondo. «Continuo a seguire con grande preoccupazione la situazione in Medio Oriente, e ribadisco il mio appello a tutte le parti coinvolte affinché il conflitto non si allarghi e si cessi immediatamente il fuoco su tutti i fronti, a partire da Gaza, dove la situazione umanitaria è gravissima e insostenibile. Prego perché la ricerca sincera della pace estingua le contese, l’amore vinca l’odio e la vendetta sia disarmata dal perdono», autentico frutto dello Spirito, ma il pensiero corre anche alle discriminazioni in Pakistan e Afghanistan, «specialmente le discriminazioni contro le donne». 

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