Vi era tra i farisei un uomo di nome Nicodèmo, uno dei capi dei Giudei. Costui andò da Gesù, di notte, e gli disse: “Rabbì, sappiamo che sei venuto da Dio come maestro; nessuno infatti può compiere questi segni che tu compi, se Dio non è con lui”. Gli rispose Gesù: “In verità, in verità io ti dico, se uno non nasce dall’alto, non può vedere il regno di Dio”. Gli disse Nicodèmo: “Come può nascere un uomo quando è vecchio? Può forse entrare una seconda volta nel grembo di sua madre e rinascere?”. Rispose Gesù: “In verità, in verità io ti dico, se uno non nasce da acqua e Spirito, non può entrare nel regno di Dio. Quello che è nato dalla carne è carne, e quello che è nato dallo Spirito è spirito. Non meravigliarti se ti ho detto: dovete nascere dall’alto. Il vento soffia dove vuole e ne senti la voce, ma non sai da dove viene né dove va: così è chiunque è nato dallo Spirito”. (Gv 3, 1-8)
Sgorga, dal dialogo con Nicodemo, la grande via del ritorno a Dio che Gesù propone a tutti noi. C’è una nuova nascita che ci offre Gesù. La premura di Dio è melliflua. Non disprezzare la profezia che ci propone oggi Gesù. Ciò che mandò in esilio il popolo d’Israele fu disprezzare la profezia che richiamava ai comandamenti, un popolo che si era traviato anche nei suoi sacerdoti, ripetendo gli abomini dei popoli confinanti. Ciò che lo fece tornare dall’esilio fu la premura di Dio, che educò a Babilonia il suo popolo. Lì, gli ebrei ripresero la preghiera comunitaria in sinagoga, dove cantavano i salmi a due cori con vera sincerità, infatti pare che il canto gregoriano sia nato a Babilonia. Dio accolse il loro grido e mandò il re Ciro il quale, col suo buon senso spirituale, lasciò libero il popolo d’Israele di ritornare a Gerusalemme. Il problema veniva dal disprezzare la benevolenza di Dio, che vuole ognuno di noi presso di Lui nel suo Regno di vita eterna.
Credere che Dio ci vuole salvare, credere al suo amore. Qui si gioca la nostra vita. Non credere che Dio ci voglia bene è l’unico vero problema, non accogliere la sua tenerezza di cui tutti abbiamo bisogno. Per cui oggi il Vangelo ci propone di ricevere un incremento di vita, un supplemento di anima. Superiamo quella tendenza disordinata che porta alla lamentela, alla tenebra, ad amare la rabbia e a confondere i desideri umani con il volere di Dio. Credere all’amore di Dio che ci manda lo stesso Spirito del Figlio, cioè ci dà il potere di divenire suoi figli, è la chiave di ogni nostra sfida spirituale.