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Martedì 30 gennaio 2024 – Opus Mariae Matris Ecclesiae

Martedì 30 gennaio 2024

In quel tempo, essendo Gesù passato di nuovo in barca all’altra riva, gli si radunò attorno molta folla ed egli stava lungo il mare. E venne uno dei capi della sinagoga, di nome Giàiro, il quale, come lo vide, gli si gettò ai piedi e lo supplicò con insistenza: «La mia figlioletta sta morendo: vieni a imporle le mani, perché sia salvata e viva». Andò con lui. Molta folla lo seguiva e gli si stringeva intorno. Ora una donna, che aveva perdite di sangue da dodici anni e aveva molto sofferto per opera di molti medici, spendendo tutti i suoi averi senza alcun vantaggio, anzi piuttosto peggiorando, udito parlare di Gesù, venne tra la folla e da dietro toccò il suo mantello. Diceva infatti: «Se riuscirò anche solo a toccare le sue vesti, sarò salvata». E subito le si fermò il flusso di sangue e sentì nel suo corpo che era guarita dal male. E subito Gesù, essendosi reso conto della forza che era uscita da lui, si voltò alla folla dicendo: «Chi ha toccato le mie vesti?». I suoi discepoli gli dissero: «Tu vedi la folla che si stringe intorno a te e dici: “Chi mi ha toccato?”». Egli guardava attorno, per vedere colei che aveva fatto questo. E la donna, impaurita e tremante, sapendo ciò che le era accaduto, venne, gli si gettò davanti e gli disse tutta la verità. Ed egli le disse: «Figlia, la tua fede ti ha salvata. Va’ in pace e sii guarita dal tuo male». Stava ancora parlando, quando dalla casa del capo della sinagoga vennero a dire: «Tua figlia è morta. Perché disturbi ancora il Maestro?». Ma Gesù, udito quanto dicevano, disse al capo della sinagoga: «Non temere, soltanto abbi fede!». E non permise a nessuno di seguirlo, fuorché a Pietro, Giacomo e Giovanni, fratello di Giacomo. Giunsero alla casa del capo della sinagoga ed egli vide trambusto e gente che piangeva e urlava forte. Entrato, disse loro: «Perché vi agitate e piangete? La bambina non è morta, ma dorme». E lo deridevano. Ma egli, cacciati tutti fuori, prese con sé il padre e la madre della bambina e quelli che erano con lui ed entrò dove era la bambina. Prese la mano della bambina e le disse: «Talità kum», che significa: «Fanciulla, io ti dico: àlzati!». E subito la fanciulla si alzò e camminava; aveva infatti dodici anni. Essi furono presi da grande stupore. E raccomandò loro con insistenza che nessuno venisse a saperlo e disse di darle da mangiare (Marco 5,21-43).
«Talità kum […] Fanciulla, io ti dico: àlzati!». Quando uno si sveglia, apre gli occhi e comincia a pensare, a fare delle scelte e poi passa alle opere. Nella vita ci risvegliamo migliaia di volte dal sonno: la vita è un progressivo svegliarsi. Avviene un risveglio ogni qual volta ci fermiamo dal nostro fare e chiediamo a Gesù cosa ne pensa. Vicino al Salvatore accade sempre un’acquisizione di luce e adesione alla realtà. I bambini, specialmente quando crescono in una famiglia credente, sono stupiti di tutto ciò che esiste, perché le creature parlano potentemente del Creatore, soprattutto a questi piccoli, che non hanno problemi di rispetto umano. Tempestano i genitori di mille domande. Più un ragazzo è sveglio, più è avido di sapere. Però, prima o poi, nella vita, arriva per tutti come un sentore di sazietà di sensazioni e di interesse, una sorta di stanchezza. Ma, andando al cuore del problema… è stanchezza verso ciò che è orizzontale, e un gran desiderio di sapere come sono le cose eterne e vedere il volto del Padre! È uno dei segni della senilità che preannuncia una santa morte. Per alcuni può essere precoce, mentre altri conservano fino a tarda età la giovinezza spirituale. Ma, nella fede, quanti anziani accelerano le opere di pietà e fede, per quanto è loro possibile, avvertendo l’imminente ingresso nel Regno! Fosse anche solo uno sguardo colmo di confidenza, fiducia e lacrime pie, di vecchi tanto morenti quanto vincenti, totalmente protesi al Crocifisso della salvezza imminente. Non è importante tanto essere svegli nella conoscenza del mondo terreno, quanto, nella morte, svegliarci nella conoscenza del mondo divino, fino a quando Gesù ci dirà: «Alzati!».