In quel tempo, Gesù entrò di nuovo nella sinagoga. Vi era lì un uomo che aveva una mano paralizzata, e stavano a vedere se lo guariva in giorno di sabato, per accusarlo. Egli disse all’uomo che aveva la mano paralizzata: «Àlzati, vieni qui in mezzo!». Poi domandò loro: «È lecito in giorno di sabato fare del bene o fare del male, salvare una vita o ucciderla?». Ma essi tacevano. E guardandoli tutt’intorno con indignazione, rattristato per la durezza dei loro cuori, disse all’uomo: «Tendi la mano!». Egli la tese e la sua mano fu guarita. E i farisei uscirono subito con gli erodiani e tennero consiglio contro di lui per farlo morire. (Mc 3, 1-6)
Il riposo del sabato voluto da Dio, avrebbe concesso anche agli schiavi di sospendere ogni fatica, per poter riprendere respiro e gustare qualche altra attività ricreativa, e anche qualche sogno personale, che portasse evasione da una situazione esistenziale misera. Era un giorno da ricollegare sempre al grande dono della liberazione dalla schiavitù d’Egitto e avrebbe dovuto essere evocativo della vicinanza del Dio del “Roveto Ardente”, quindi vissuto con leggerezza e speranza. Nell’Israele decadente in cui visse Gesù, il sabato era divenuto preda di una casta di legulei farisaici e dottori della legge, per cui più che una libertà, era vissuto come una schiavitù. Il profeta Isaia aveva definito il sabato come il giorno “delizioso”, ma era ormai divenuto un giorno subito a causa di diversi limiti legali. Vi erano diverse prescrizioni che regolamentavano con severità le attività possibili in sabato. Erano proibiti trentanove lavori. Non si potevano fare più di centocinquanta passi fuori dalla porta di casa, non si poteva soccorrere nessuno, salvo che non fosse agonizzante e non era certo il caso di una mano inaridita.
La mano, quando è libera, può essere usata in infiniti modi dalla creatività umana e rappresentano la grande libertà dei figli di Dio. Con essa si può pregare e benedire, come fece Gesù mentre ascendeva al cielo: “Alzate le mani, li benedisse” (Lc 24, 50). Gesù vede nella mano inaridita tutto il rinsecchimento della libertà di Dio, che avrebbe dovuto circolare liberamente fra il suo popolo nel giorno di sabato, con un bel gioco comunicativo e festoso. Gesù sembra esasperato e opera un miracolo provocatorio, proprio in giorno di sabato. E’ un appello a prendere posizione contro tutti quei mastini intransigenti che neanche si accorgono di diventare disumani e violenti. Infatti i farisei e gli erodiani, iniziano a progettare un omicidio mediante false accuse. Purtroppo frange estremiste con mani e cuore inariditi si trovano in divere istituzioni, anche religiose. Gesù si indigna. Lo esprime il poeta Charles Péguy quando scrive: “Di sabato gli israeliti hanno le mani pulite, ma non hanno più le mani”. E’ la stessa collera che prova ogni credente quando riscontra nella realtà quanti peccati contro la persona possono essere commessi in nome della legge. Il vero profanatore della legge è colui che non ama secondo il sacro cuore di Cristo.