In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Metteranno le mani su di voi e vi perseguiteranno, consegnandovi alle sinagoghe e alle prigioni, trascinandovi davanti a re e governatori, a causa del mio nome. Avrete allora occasione di dare testimonianza. Mettetevi dunque in mente di non preparare prima la vostra difesa; io vi darò parola e sapienza, cosicché tutti i vostri avversari non potranno resistere né controbattere. Sarete traditi perfino dai genitori, dai fratelli, dai parenti e dagli amici, e uccideranno alcuni di voi; sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma nemmeno un capello del vostro capo andrà perduto. Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita». (Lc 21, 12-19)
Il primo avvertimento legato alle parole di Gesù è di non fondare la sicurezza della fede su ciò che è esteriore e strutturalmente imponente nella Chiesa, come edifici o grandi strutture legate alle opere cattoliche. Nonostante vi sia una bella efficienza da valorizzare. Tutto è al servizio del Regno di Dio. Le grandi realizzazioni della fede – don Bosco ha fatto interi paesi – vanno amate come dobbiamo amare la Chiesa e il decoro della casa di Dio. Gesù stesso ha mostrato amore per il Tempio di Gerusalemme e per la città santa. Pianse al vederla profeticamente distrutta. Ma la nostra speranza è sorretta dallo Spirito Santo che porta fede ed esorta alla carità.
Il secondo avviso riguarda l’avvenire di ogni cristiano che prima o poi deve affrontare avversioni, per cui tranquillità e trionfi non mancheranno, ma non sono certo il suo pane quotidiano. La promessa che ci viene data è tutt’altra cosa: “Metteranno le mani su di voi e vi perseguiteranno” (Lc 21,12). Intimidazioni, violenze, ostacoli, dovunque non sono mai mancati e tanto meno il martirio che pesantemente ha connotato il ventesimo secolo, con le più sanguinose oppressioni, attuate da soggetti che affermavano di portare la libertà.
Il terzo è quello che lì per lì può più amareggiare. Non si può dare per scontato che gli altri ci abbiano in simpatia e valorizzino le nostre sante imprese, che sono spesso incomprese e travisate. “Sarete traditi….sarete odiati da tutti per il mio nome” (Lc 21, 16-17). Questo accadrà non solo per i demeriti e la debolezza dei credenti, ma soprattutto perché siete di Cristo. ”Un servo non è più grande del suo padrone, se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi”. La Chiesa è soggetta a calunnie, quanto più è fedele al suo fondatore e ne annuncia la verità eterna.
Nelle circostanze concrete della vita però, accade poi quanto Gesù promette: “io vi darò parola e sapienza” (Lc 21,15): io sarò sempre con voi e guiderò le vostre parole. Io sarò la vostra forza, il vostro coraggio e la vostra pace, il motivo della vostra perseveranza, con cui salverete le vostre anime (Lc 21, 19). Anche nella passione del Signore emerge come sia Lui a condurre gli eventi. Nulla di impossibile con la grazia del Padre. Lo dice il Signore Gesù dalla croce, con le sue sette bellissime parole di uomo riposato in Dio, non troppo tribolato neppure in quelle circostanze.