In quel tempo, Gesù venne nella sua patria e i suoi discepoli lo seguirono. Giunto il sabato, si mise a insegnare nella sinagoga. E molti, ascoltando, rimanevano stupiti e dicevano: «Da dove gli vengono queste cose? E che sapienza è quella che gli è stata data? E i prodigi come quelli compiuti dalle sue mani? Non è costui il falegname, il figlio di Maria, il fratello di Giacomo, di Ioses, di Giuda e di Simone? E le sue sorelle, non stanno qui da noi?». Ed era per loro motivo di scandalo. Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria, tra i suoi parenti e in casa sua». E lì non poteva compiere nessun prodigio, ma solo impose le mani a pochi malati e li guarì. E si meravigliava della loro incredulità. Gesù percorreva i villaggi d’intorno, insegnando. (Mc 6, 1-6)
Succede, lì per lì, di essere colti dalle stesse perplessità dei nazaretani. Il dono di Dio è grande, ma si presenta assai povero. O meglio! E’ squisitamente alla nostra portata! Ci è dato lo stesso spirito di Cristo, versato abbondantemente nei nostri cuori. La croce ci rende più forti della morte, c’è una gioia totale e senza fine preparata per noi. C’è un destino di piena risurrezione che ci aspetta. Tutto ciò non par vero, sembra assai lontano dalla nostra banale concretezza. Oltre tutto, questo grande dono passa per una vita parrocchiale che a volte è da incubo. Architetture enigmatiche, sale parrocchiali alquanto mal messe, disordine e trasandatezza anche nella sala maggiore, dove si celebra l’Eucarestia. Sono molto esigui anche i mezzi della salvezza che Gesù ha scelto: acqua per il battesimo, pane e vino per la comunione, una frase contenuta per assolvere i peccati. Quando poi ci si imbatte nella meschinità, nei limiti umani delle persone operanti nella chiesa, allora sembra impossibile che vi sia un’origine divina. Il carattere di Dio è molto lontano dal nostro. Noi diamo spesso troppa importanza a ciò che è secondario. Poniamo più cura a lustrare il piatto che a preparare buone pietanze. I truffatori sanno usare frasi molto colorite per dire assolutamente nulla. Il modo in cui Dio ci viene incontro sbalordisce! La sua umiltà genera addirittura repulsione. E’ sublime pensare che siamo desiderati e attesi da schiere di angeli e di santi, che sperano di vederci un giorno nello stesso luogo dove sono ora loro. Ma Dio, presenta i mezzi della salvezza con un’umiltà che solo i semplici possono capire. Questa è la grazia da chiedere, è la grazia che preserva dall’incredulità. Senza di essa, Gesù non poté neanche operare miracoli nel suo paese. Senza di essa anche Dio ha le mani legate.