State attenti a non praticare la vostra giustizia davanti agli uomini per essere ammirati da loro, altrimenti non c’è ricompensa per voi presso il Padre vostro che è nei cieli. Dunque, quando fai l’elemosina, non suonare la tromba davanti a te, come fanno gli ipocriti nelle sinagoghe e nelle strade, per essere lodati dalla gente. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, mentre tu fai l’elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra, perché la tua elemosina resti nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà. E quando pregate, non siate simili agli ipocriti che, nelle sinagoghe e negli angoli delle piazze, amano pregare stando ritti, per essere visti dalla gente. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, quando tu preghi, entra nella tua camera, chiudi la porta e prega il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà. E quando digiunate, non diventate malinconici come gli ipocriti, che assumono un’aria disfatta per far vedere agli altri che digiunano. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, quando tu digiuni, profùmati la testa e làvati il volto, perché la gente non veda che tu digiuni, ma solo il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà (Mt 6,1-6.16-18).
Oggi, mercoledì delle Ceneri, noi cristiani cominciamo, in tutta la Chiesa, la celebrazione della Quaresima che consiste in un periodo penitenziale di quaranta giorni in preparazione alla celebrazione del Triduo Pasquale di Gesù morto, sepolto e risuscitato. È uno dei tre tempi liturgici “forti”. In esso la nostra attenzione si focalizza su Gesù che, con il suo comportamento e i suoi insegnamenti, realizza e propone a tutti di vivere con lui il Sacrificio dell’Amore per ritornare sulla via che conduce alla beatitudine. Non potevamo più conseguirla a causa del peccato, cioè dell’uso sbagliato della libertà. La ferita alla capacità di amare era gravissima. Ma Dio stesso, tradito dalla sua creatura, continua ad amarla e crea la nuova umanità del suo Figlio e della Madre sua.
Grazie all’amore perfetto e indefettibile di Gesù e di Maria ricomincia la storia della civiltà, della giustizia e dell’amore. Attraverso il Battesimo e tutta l’esperienza della vita in Cristo, nella Chiesa, secondo la specifica dinamica vocazionale, noi cristiani torniamo sulla via della piena realizzazione personale della nostra umanità, ossia c’incamminiamo sul sentiero sicuro della salvezza eterna. Con umiltà e responsabilità lo abbiamo detto e fatto vedere a tutti in ogni epoca. Così è stato lungo i secoli nelle traversie dello scorrere del tempo. Lo è anche nel nostro tempo, nonostante sinistre o maldestre tentazioni. E, particolarmente in questo Anno Santo, sentiamo la gioia di vivere in grazia di Dio animati dalla speranza che non delude e a intensificare il “ritorno al reale” liberi dall’illusione o dalla frenesia, cattive consigliere del bene da compiere.
E già in questo tempo penitenziale quaresimale (CCC 1434. 1438) possiamo ritrovare la gioia di varcare la Porta della Grazia, ossia del Sacrificio dell’Amore, con Gesù e con il sostegno di Maria, nella pratica del digiuno (mangiare di meno nell’unico pasto di oggi e del prossimo Venerdì Santo evitando anche di mangiare la carne) e della volontaria mortificazione penitenziale quotidiana con il retto compimento dell’elemosina, della preghiera e del digiuno insegnato da Gesù stesso.