Sabato 8 febbraio 2025

In quel tempo, gli apostoli si riunirono attorno a Gesù e gli riferirono tutto quello che avevano fatto e quello che avevano insegnato. Ed egli disse loro: «Venite in disparte, voi soli, in un luogo deserto, e riposatevi un po’». Erano infatti molti quelli che andavano e venivano e non avevano neanche il tempo di mangiare. Allora andarono con la barca verso un luogo deserto, in disparte. Molti però li videro partire e capirono, e da tutte le città accorsero là a piedi e li precedettero. Sceso dalla barca, egli vide una grande folla, ebbe compassione di loro, perché erano come pecore che non hanno pastore, e si mise a insegnare loro molte cose. (Mc 6, 30-34)


Il punto di partenza è la compassione, la pietà per questa folla, “perché erano come pecore senza pastore”. Una comunità cristiana è tale in quanto affamata e assetata della Parola di Dio. L’attenzione è il primo elemento caratteristico. Nella liturgia ortodossa, mentre viene sollevato in alto il testo del Vangelo, risuona l’ammonimento: ”State attenti, è Dio che parla!” E quando Dio parla, occorre scavare dentro di noi uno spazio di silenzio perché Lui possa collocare il suo messaggio. “Ascoltate oggi la sua voce!” (Sal 94,8). Prima di fare discorsi eruditi o imbastire pensieri elevati, dobbiamo accogliere.  Non basta sbocconcellare, bisogna nutrirsi con assiduità. Non ci si può accontentare di sfogliare, leggiucchiare qua e là. Ci vuole una ricerca assidua, una lettura costante, un contatto abituale. San Girolamo, padre della chiesa e grande biblista, assicura: “La lettura produce l’assiduità, l’assiduità produce la familiarità, e la familiarità produce e accresce la fede”. Perché diventi veramente nostra, faccia parte vitale di noi, carne e sangue del nostro organismo, la Parola va assimilata. Per questo Pacomio (Monaco egiziano III° sec) consigliava l’azione della ruminatio: cioè ruminare, triturare e masticare la parola affinché essa sia letta, udita e compresa. E’ il “gustate e vedete come è buono il Signore” (Sal 33, 9). Ma la Parola è anche e soprattutto proclamazione efficace, potenza di Dio, capacità creativa. Fa succedere qualcosa internamente all’anima. Inevitabilmente si incarna e muove all’azione; crea degli inviati. E’ indispensabili stare in piedi, o almeno pronti ad agire, perché di fronte alla Bibbia, ci si ritrova sempre vigilanti sul piede di partenza.

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