Mercoledì 20 novembre 2024. Lo stesso Papa annuncia le date di canonizzazione dei beati Piergiorgio Frassati e Carlo Acutis, due santi giovani che testimoniano il fatto che ogni carisma è a servizio della Chiesa. Francesco cita molto opportunamente il predecessore sui movimenti
di Michele Brambilla
Nell’udienza del 20 novembre Papa Francesco si concentra sui «doni personali che lo stesso Spirito dà a ognuno di noi», ovvero sui carismi. Non ne sono dotati solo i sacerdoti o i religiosi: il Papa ci tiene a ribadire che «i laici non sono una specie di collaboratori esterni o delle truppe ausiliari del clero, no, hanno dei carismi e dei doni propri con cui contribuire alla missione della Chiesa».
Lo spiega in modo molto chiaro la Lumen gentium, più volte citata dallo stesso Pontefice, il quale insiste a sottolineare che i carismi sono sempre «per l’utilità comune», ovvero per la Chiesa intera. Per il Papa «i carismi sono i “monili”, o gli ornamenti, che lo Spirito Santo distribuisce per rendere bella la Sposa di Cristo». Pensando ai movimenti ecclesiali sorti attorno al Concilio Vaticano II (1962-65), Francesco cita volentieri Benedetto XVI (2005-13), per il quale «chi guarda alla storia dell’epoca post-conciliare può riconoscere la dinamica del vero rinnovamento, che ha spesso assunto forme inattese in movimenti pieni di vita e che rende quasi tangibile l’inesauribile vivacità della santa Chiesa», come Papa Ratzinger diceva nel Giovedì Santo 2012 (omelia della Messa crismale).
Tuttavia «molti cristiani, sentendo parlare dei carismi, sperimentano tristezza e delusione, in quanto sono convinti di non possederne nessuno e si sentono esclusi o cristiani di serie B. No, non ci sono i cristiani di serie B, no, ognuno ha il proprio carisma personale e anche comunitario. A costoro rispondeva già, a suo tempo, sant’Agostino con un paragone assai eloquente: “Se ami – diceva al suo popolo –, se ami, quello che possiedi non è poco. Se, infatti, tu ami l’unità, tutto ciò che in essa è posseduto da qualcuno, lo possiedi anche tu”».
L’importante è che il carisma sia esercitato con amore, dato che «la carità moltiplica i carismi; fa del carisma di uno, fa del carisma di una sola persona, il carisma di tutti». Ce lo insegnano i beati Piergiorgio Frassati (1901-1995) e Carlo Acutis (1991-2006), che nonostante la loro giovane età misero a frutto grandi talenti proprio nella carità, tanto da essere compianti, durante i rispettivi funerali, anche da folle di poveri. Lo stesso Papa è lieto di annunciare che entrambi verranno canonizzati durante il Giubileo: Acutis durante la Giornata degli adolescenti (25-27 aprile), Frassati durante la GMG giubilare (28 luglio-3 agosto).
In vista della solennità di Cristo Re (domenica 24 novembre), il Santo Padre invita tutti a «riconoscere la presenza del Signore nella propria vita, così da partecipare alla costruzione del suo Regno di amore e di pace». Il Papa richiama anche la memoria liturgica della Presentazione di Maria (21 novembre), che è anche la Giornata Pro Orantibus, dedicata ai monasteri contemplativi. «Alle sorelle claustrali chiamate dal Signore alla vita contemplativa, assicuriamo la nostra vicinanza», dice il Pontefice, ricordando che serve loro «il necessario sostegno spirituale e materiale della comunità ecclesiale». Lo si dà ben volentieri, visto che si viene ricambiati con una preghiera incessante di intercessione, di cui beneficia tutta la Chiesa.
Sono passati ormai 1000 giorni dall’inizio della guerra in Ucraina. Francesco legge la lettera di un ragazzo in cui si chiede che «quando mercoledì ricorderà il mio Paese e avrà l’opportunità di parlare al mondo intero nel millesimo giorno di questa terribile guerra, La prego, non parli solo delle nostre sofferenze, ma sia testimone anche della nostra fede: anche se imperfetta, il suo valore non diminuisce, dipinge con pennellate dolorose il quadro del Cristo Risorto». Ad ascoltare queste parole, all’udienza, c’è anche Olena Zelenska, moglie del presidente ucraino.