Lunedì 27 febbraio 2023. Il diavolo crea sempre divisione, e tenta di instillare i suoi veleni anche in Gesù, ma non riesce a separarlo dal Padre e dalla sua missione, che non sono minimamente negoziabili
di Michele Brambilla
Come spiega Papa Francesco all’inizio dell’Angelus del 26 febbraio, «il Vangelo di questa prima Domenica di Quaresima ci presenta Gesù nel deserto tentato dal diavolo (cfr Mt 4,1-11)». «Diavolo significa “divisore”», puntualizza il Papa, ricordando che «il diavolo vuol sempre creare divisione, ed è ciò che si propone anche tentando Gesù. Vediamo allora da chi lo vuole dividere e in che modo lo tenta».
Prendendo in mano il testo biblico nella sua interezza, osserviamo che, «dopo aver ricevuto il Battesimo da Giovanni nel Giordano, Gesù era stato chiamato dal Padre “il Figlio mio, l’amato” (Mt 3,17) e lo Spirito Santo era sceso su di Lui in forma di colomba (cfr v. 16). Il Vangelo ci presenta così le tre Persone divine unite nell’amore. Poi Gesù stesso dirà di essere venuto nel mondo per rendere anche noi partecipi dell’unità che c’è tra Lui e il Padre (cfr Gv 17,11). Il diavolo, invece, fa il contrario: entra in scena per dividere Gesù dal Padre e distoglierlo dalla sua missione di unità per noi». L’obbiettivo è quindi duplice: separare la Trinità al suo interno e mantenere intatta la menomazione del rapporto tra l’uomo e Dio causata dal peccato originale.
«Il diavolo vuole approfittare della condizione umana di Gesù, che è debole perché ha digiunato quaranta giorni e ha fame (cfr Mt 4,2). Il maligno allora cerca di instillare in lui tre “veleni” potenti, per paralizzare la sua missione di unità. Questi veleni sono l’attaccamento, la sfiducia e il potere. Anzitutto il veleno dell’attaccamento alle cose, ai bisogni», come nella richiesta di trasformare le pietre in pane. «Poi il secondo veleno, la sfiducia: “Sei sicuro – insinua il maligno – che il Padre voglia il tuo bene? Mettilo alla prova, ricattalo! Buttati giù dal punto più alto del tempio e fagli fare quello che vuoi tu”. Infine il potere: “Di tuo Padre non hai bisogno! Perché aspettare i suoi doni? Segui i criteri del mondo, prenditi tutto da solo e sarai potente!”»: non sono forse i tasti che il diavolo batte anche per tentare gli uomini?
«Ma Gesù vince le tentazioni. E come le vince? Evitando di discutere col diavolo e rispondendo con la Parola di Dio», combattendone le interpretazioni distorte fornite dallo stesso tentatore. «Questo è importante: con il diavolo non si discute, con il diavolo non si dialoga! Gesù gli fa fronte con la Parola di Dio. Cita tre frasi della Scrittura che parlano di libertà dalle cose (cfr Dt 8,3), di fiducia (cfr Dt 6,16) e di servizio a Dio (cfr Dt 6,13), tre frasi opposte alle tentazioni. Non dialoga mai con il diavolo, non negozia con lui, ma respinge le sue insinuazioni con le Parole benefiche della Scrittura. È un invito anche per noi» a riscoprire il senso autentico delle Scritture nella comunione ecclesiale. Infatti «il diavolo lo sconfiggiamo opponendogli con fede la Parola divina. In questo modo Gesù ci insegna a difendere l’unità con Dio e tra di noi dagli attacchi del divisore».
Il Papa si rammarica che «giungono ancora notizie dolorose dalla Terra Santa: tante persone uccise, anche bambini… Come fermare questa spirale di violenza? Rinnovo l’appello a far sì che il dialogo prevalga sull’odio e sulla vendetta, e prego Dio per i palestinesi e gli israeliani, affinché trovino la strada della fraternità e della pace, con l’aiuto della Comunità internazionale». Una parola anche sugli attentati, rivendicati dall’ISIS, in Burkina Faso e sul tragico naufragio avvenuto, proprio nella mattinata del 26 febbraio, sulle coste calabresi.