In quel tempo, [dopo che Gesù ebbe scacciato un demonio,] alcuni dissero: «È per mezzo di Beelzebùl, capo dei demòni, che egli scaccia i demòni». Altri poi, per metterlo alla prova, gli domandavano un segno dal cielo.
Egli, conoscendo le loro intenzioni, disse: «Ogni regno diviso in se stesso va in rovina e una casa cade sull’altra. Ora, se anche Satana è diviso in se stesso, come potrà stare in piedi il suo regno? Voi dite che io scaccio i demòni per mezzo di Beelzebùl. Ma se io scaccio i demòni per mezzo di Beelzebùl, i vostri figli per mezzo di chi li scacciano? Per questo saranno loro i vostri giudici. Se invece io scaccio i demòni con il dito di Dio, allora è giunto a voi il regno di Dio.
Quando un uomo forte, bene armato, fa la guardia al suo palazzo, ciò che possiede è al sicuro. Ma se arriva uno più forte di lui e lo vince, gli strappa via le armi nelle quali confidava e ne spartisce il bottino. Chi non è con me, è contro di me, e chi non raccoglie con me, disperde. Quando lo spirito impuro esce dall’uomo, si aggira per luoghi deserti cercando sollievo e, non trovandone, dice: “Ritornerò nella mia casa, da cui sono uscito”. Venuto, la trova spazzata e adorna. Allora va, prende altri sette spiriti peggiori di lui, vi entrano e vi prendono dimora. E l’ultima condizione di quell’uomo diventa peggiore della prima». (Lc 11, 15 -26)
Luca aggancia le calunnie dell’avversario che, essendo rimasto attonito dall’autorità di Gesù – ha appena scacciato un demonio muto – sostiene che Egli abbia pattuito una alleanza nascosta con Beelzebul. Quindi Gesù sarebbe un alleato del capo dei demoni.
Con il termine “alcuni”, Luca intende tutto il popolo dei Giudei. Per costoro l’esorcismo nascondeva un semplice trucco, perciò domandano al Salvatore un ulteriore segno cosmico. Gesù possiede una conoscenza soprannaturale, che gli consente di entrare nel pensiero degli avversari. Egli passa al contrattacco con una triplice argomentazione.
In primo luogo, se Satana è diviso contro sé stesso, significa che il suo regno sta per crollare.
In secondo luogo, Gesù si richiama all’attività esorcistica degli ebrei (“vostri figli”: è un semitismo che indica gli individui di un gruppo). Costoro erano consci che non si potevano scacciare i demoni senza prolungate preghiere e digiuni, senza l’aiuto di Dio. Tuttavia Gesù non si accomuna con questi esorcisti di professione, ma rivendica un potere che gli deriva direttamente da Dio: “Dito di Dio”, è un’espressione arcaica che designa la “potenza divina” (Sal 8, 4).
Il terzo argomento è desunto dai due schieramenti contrari, dove vengono fatte osservazioni di capitale importanza: Satana è designato come “il forte”. Rispetto alla debolezza umana, è un nemico invincibile, che richiama all’esigenza assoluta della salvezza, che non può venire dall’uomo. E’ una ripresa della importantissima verità del Peccato Originale. La prima causa del male non è l’uomo, né un ente del cosmo.
Gesù viene definito “Il più forte”, secondo il vaticinio di san Giovanni Battista (3, 16), perché è in grado di scacciare i demoni con la sua presenza santa, con una sola parola.
I discepoli di Gesù, sono pienamente associati alla sua vittoria. La casa, cioè l’anima, spazzata e adorna, ma priva di preghiera e vita spirituale, ricade nel peccato mortale.