Venerdì 28 febbraio 2025

In quel tempo, Gesù, partito da Cafàrnao, venne nella regione della Giudea e al di là del fiume Giordano. La folla accorse di nuovo a lui e di nuovo egli insegnava loro, come era solito fare. Alcuni farisei si avvicinarono e, per metterlo prova, gli domandavano se è lecito a un marito ripudiare la propria moglie. Ma egli rispose loro: «Che cosa vi ha ordinato Mosè?». Dissero: «Mosè ha permesso di scrivere un atto di ripudio e di ripudiarla». Gesù disse loro: «Per la durezza del vostro cuore egli scrisse per voi questa norma. Ma dall’inizio della creazione [Dio] li fece maschio e femmina; per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due diventeranno una carne sola. Così non sono più due, ma una sola carne. Dunque l’uomo non divida quello che Dio ha congiunto». A casa, i discepoli lo interrogavano di nuovo su questo argomento. E disse loro: «Chi ripudia la propria moglie e ne sposa un’altra, commette adulterio verso di lei; e se lei, ripudiato il marito, ne sposa un altro, commette adulterio». (Mc 10, 1-12)


Il primo atto del decadimento del cattolicesimo è l’acquisizione civile del divorzio e il clero uxorato.
Alcuni farisei si avvicinarono e, per metterlo alla prova, domandavano a Gesù se è lecito a un marito ripudiare la propria moglie”. Nella cultura dello scarto ciò che non è immediatamente gradevole si butta, non si ripara. La rivoluzione sessantottesca sovverte la vita interiore dell’uomo che viene dominata dall’istinto immediato e da sentimenti legati alla carne, vagamente all’intelletto e non certo al consiglio dello Spirito Santo. 

Tanti oggetti oggi sono “usa e getta”. Può essere un grande vantaggio, risparmio di tempo e di fatica di conservazione, purché ricicliamo i materiali e non sia un comportamento che deborda anche gli affetti e la vita spirituale.

Gesù qui si rifà a Mosè: “Per la durezza del vostro cuore egli scrisse per voi questa norma“. Infatti impose di scrivere un libello di ripudio ogni qual volta una coppia decideva di separarsi. Non era cosa facile e sbrigativa, tremila anni fa, stendere un simile atto. In pratica Mosè rese più difficile il divorzio e costrinse i coniugi ad una profonda riflessione. 

Desiderare di amare qualcuno per sempre appartiene alla retta ragione; in senso amicale anzi tutto, perché la solitudine contro natura, viene annullata da sante relazioni amicali che procedono sempre più in una “fusione dei cuori” che il tempo e le mutevoli condizioni sociali non spezzano. E “dove due o tre sono in me riuniti Io sono in mezzo a loro”, così l’amicizia, come la sacra famiglia, diviene una compagnia robusta con Gesù Cristo, che con Lui saprà sempre affrontare la vita senza mai essere affaticata e oppressa.  

Considerare fin dall’inizio che il “per sempre” sia qualcosa di impossibile, è vero e umile per le sole forze umane, ma è un desiderio che non muore mai nell’animo umano. Un anelito che diviene realtà quando è Dio che accompagna Eva al suo Adamo. Significa che non ci accontenta di un amore che non unisce l’anima ed al massimo usa la carne.  L’adulterio e più ancora il divorzio, sono tradimento e fallimento, anzi tutto umano e poi cristiano. Purtroppo, frequentemente accade di incontrare chi se ne vanta e sbandiera avventura galanti. Sono discorsi da osteria che rivelano piccolezza d’animo e non  rendono felici le persone. Quindi invece di sprecare energie ad interpretare Gesù nella maniera più lasca, troviamo il coraggio di prenderlo semplicemente in parola e di lasciare che l’ebrezza che ci procura la sua radicalità serva a chiedere sinceramente ciò che Dio è disposto a donare a chi chiede nella preghiera “capacità di governo”, frutto dello Spirito Santo. Il dono di una santa regola indissolubile non serve a restringere la libertà ma a renderla possibile perché il più grande dramma è trovarsi davanti alla vita e non sapere più appunto come regolarsi. Quello che noi lamentiamo come diffuso senso di insicurezza viene forse dall’eclissi delle regole, che, nella foga di rottamarle per sentirci più liberi, non abbiamo prese sul serio nella loro indicazione di fondo.

 

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